#IoStoConDeBoer è diventato, nell’arco di poche ore, trending topic in Italia.
Sappiamo che conta molto poco e che questo non servirà a cambiare nulla nel corso di questa storia: spesso non sono bastate le proteste fisiche nelle piazze, gli scontri, i digiuni e cose più clamorose di un tweet che dura lo spazio di un respiro o, quand’è più fortunato, lo spazio di qualche ora.
Ma è un segnale che può arrivare un po’ più in alto, perché c’è molta più attenzione oggi a cosa dice la tabella dei “trending topic” piuttosto che a ciò che succede nella realtà.
Stavolta, però, le due cose coincidono. Frank De Boer non ha l’appoggio incondizionato di tutta la tifoseria, lo sappiamo: gli 11 punti sono un macigno troppo pesante per poter pensare a percentuali bulgare, e non ci aspetteremmo diversamente: neanche Ronaldo e Mourinho, le due stelle più luminose nella storia recente nerazzurra, riuscirono a accomunare tutti indistintamente, neanche a triplete vinto.
Frank è persona seria, è un professionista serio: al di là della favoletta che ci hanno raccontato (e che purtroppo ha trovato troppo humus tra i tifosi), il fatto di non conoscere il campionato in cui arrivi non è mai stato un problema per nessuno, improvvisamente diventa chissà quale requisito essenziale. Mazzarri e Gasperini, per dirne due, il campionato lo conoscevano bene.
Basta, però: se progetto deve essere, progetto sia. Dal triplete a oggi una sequenza incredibile di errori: 6 anni 252 partite 81 sconfitte e 9 allenatori. Di chi è la colpa?
Ma al di là degli aspetti tecnici o tattici, quello che si è scatenato… non tanto contro il professionsita, l’allenatore, l’uomo di calcio, ma contro l’uomo De Boer, la persona, al punto da farlo passare quasi per un idiota è inaccettabile. Umanamente inaccettabile.
Le parole di Caressa, così ripetute, violente, irrispettose e maleducate; tutti i titoli di questi mesi (Frank di Burro, di burrone etc…); articoli come quello di oggi su ilFattoQuotidiano di tale finissima penna che risponde al nome di Lorenzo Vendemiale… il meschino ambiente piccolo-borghese italiota di certa stampa che è sempre pronta ad asservirsi al potente di turno, ha scelto il suo bersaglio. E ci sta andando giù pesante.
E noi non ci stiamo e non ci vogliamo stare a questo gioco al massacro. Inaccettabile, inaccettabile.
Oggi, in conferenza stampa, persa ancora una grandissima occasione per dimostrare serietà e compattezza: Frank era da solo, a metterci la faccia, a parlare di calcio. Dirigenza e società non pervenute.
Nel caso de ilmalpensante.com lo siamo anche dal punto di vista sportivo, ma umanamente è impossibile non stare con De Boer adesso.
#IoStoConDeBoer
Per quello che vale, sarebbe bello vederlo lì ancora per un po’, magari un po’ più su.
“È il web che ce lo chiede”, magari scriveranno.